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"Gangs of New York" incontra "Mean Streets" nella biografia di Roger Miret, il significato vivente di cosa ha significato sopravvivere agli anni Ottanta nel Lower East Side, trovando nella musica un rifugio e il senso stesso della propria esistenza. "My riot" è la testimonianza definitiva sulla nascita e lo sviluppo della scena hardcore newyorkese - ma anche della violenza esercitata contro la working class nei ghetti metropolitani - raccontata da un protagonista assoluto: il front-man della leggendaria band Agnostic Front. Nato a Cuba ed emigrato con la sua famiglia negli Stati Uniti, Miret, con un linguaggio che non lascia spazio all'immaginazione, parla di cosa ha significato crescere in terra straniera, sottoposto al regime di un patrigno violento e in condizioni di totale indigenza. Miret ha dovuto fare i conti con la violenza fin dall'infanzia, trascorsa in appartamenti occupati, dentro casermoni cadenti e in compagnia di diseredati costretti agli stessi abusi e schiacciati dalla vita con identica durezza. In un simile contesto, Miret ha dato un contributo imprescindibile alla formazione di un nuovo genere musicale ma, perennemente a corto di denaro e con un successo commerciale impossibile da ottenere, sarà il business della droga a dettare le sue regole, spalancando alla voce degli Agnostic Front il baratro della prigione: l'ennesima prova da superare sull'impervia via che, nel nome dell'unità tra i kidz, condurrà a una redenzione conquistata senza scendere a compromessi.